Esonero versamento contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri

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Esonero versamento contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri

Sgravio lavoratrici madri: come si applica e cosa deve fare il datore

L’INPS ha pubblicato la circolare n. 102 del 2022 in cui si occupa dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato, fruibile a decorrere dalla data del rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo di maternità.

L’Istituto fornisce le istruzioni di dettaglio per la domanda di autorizzazione preventiva all’applicazione dello sgravio e per l’esposizione dello stesso nella denuncia contributiva (UNIEMENS) presentata dal datore di lavoro privato o operante nel settore agricolo. Non è previsto per le pubbliche amministrazioni.

L’esonero è riconosciuto esclusivamente sulla quota dei contributi a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato incluso il settore agricolo, in riferimento alle lavoratrici madri che rientrino nel posto di lavoro dopo aver fruito del congedo di maternità.

Il beneficio si applica in via sperimentale, per il solo anno 2022, è riconosciuto nella misura del 50 per cento per un periodo di 12 mesi.

Lavoratrici che possono accedere al beneficio

Possono accedere al beneficio in trattazione tutte le lavoratrici madri, dipendenti di datori di lavoro privati, anche non imprenditori, ivi compresi quelli appartenenti al settore agricolo, che rientrino nel posto di lavoro dopo avere fruito del congedo di maternità. Sono inclusi i contratti a tempo indeterminato che a tempo determinato, compresi i casi di:

  • regime di part-time;
  • apprendistato di qualsiasi livello;
  • lavoro domestico;
  • lavoro intermittente;
  • lavoro in somministrazione.

Fruizione del congedo di maternità

L’esonero contributivo in oggetto in favore delle lavoratrici madri al rientro dal periodo di congedo obbligatorio di maternità.

N.B. Laddove la lavoratrice fruisca dell’astensione facoltativa al termine del periodo di congedo obbligatorio, la misura può comunque trovare applicazione dalla data di rientro effettivo al lavoro della lavoratrice.

Parimenti, l’esonero contributivo in esame spetta anche al rientro della lavoratrice dal periodo di interdizione post partum.

Il rientro della lavoratrice nel posto di lavoro dovrà in ogni caso avvenire entro il 31 dicembre 2022.

 Datore di lavoro – obblighi e aspetti normativi

  •  Il datore di lavoro dovrà inoltrare domanda all’Inps, che verificherà i requisiti autorizzando successivamente il riconoscimento dello sgravio alla lavoratrice. La riduzione del 50% della contribuzione (ad es. l’aliquota INPS carico dipendente passa dal 9,19% al 4,595%) verrà quindi applicata per un anno dal datore di lavoro in busta paga, a prescindere dall’entità della retribuzione erogata.
  • La misura non rientra nella nozione di aiuto di Stato e dunque non è presente tra quelle disciplinate dall’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea relativa agli aiuti concessi dallo Stato ovvero mediante risorse statali (de minimis).
  • Il diritto alla fruizione dell’agevolazione non comporta benefici in capo al datore di lavoro e non è subordinato al possesso del DURC.

Si invitano i clienti a comunicare allo Studio i nominativi delle dipendenti che rientrano dalla maternità obbligatoria nel mese di effettivo rientro al fine di poter adempiere alle procedure.

Ricordiamo che le circolari e le news predisposte dallo Studio hanno valenza meramente informativa e non costituiscono quindi consulenza o prestazione professionale.

I consulenti del lavoro di Ergon Stp:

Erika Damiani (socio) Massimo Iesu (socio)
Cristiana Comelli (socio) Martina Iesu (partner)
Nicolas Frediani (partner) Maila Milocco (collaboratore esterno)

 

 

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